[:it]Rilasciato Affinity Photo per Windows: prime impressioni e considerazioni[:]
Molti di voi molto probabilmente staranno pensando: “Ma noto a chi? Io non l’ho mai sentito!”
Bene, la verità è che Affinity Photo è un software sviluppato già da diversi anni dalla Serif, e che è stato disponibile fino ad ora esclusivamente per Mac, all’epoca in cui fu pubblicato fece discutere molto circa le sue funzionalità, ma soprattutto circa quello che prometteva di fare, e cioè essere un degno avversario di Photoshop.
Già all’inizio la Serif ha avuto numerosi buoni feedback dalla critica internazionale, tanto è vero che nel 2015 ha ottenuto l’Apple Design Award per Affinity Design (programma di grafica vettoriale che si basa su un’interfaccia molto simile a quella di Affinity Photo), e in generale sul web si possono trovare numerose recensioni, ricche di speranza, che descrivevano entrambi i nuovi software come buone alternative concettualmente parlando, ma troppo giovani e poco mature per contrastare colossi come Illustrator e Photoshop proposti dalla Adobe.
Dico “ricche di speranza” perché in realtà attualmente di software di grafica in grado di competere con la suite Adobe non ce ne sono, e sarebbe davvero eccezionale se effettivamente Affinity riuscisse a svegliare un po il mercato (il monopolio, o comunque l’oligopolio non sono mai una buona cosa).
Cosa serve ad un programma del genere?
Dopo quasi due anni il software ha avuto alcune evoluzioni, e da poche settimane ha fatto un grosso passo avanti ( forse quello decisivo), il passaggio alla multi-piattaforma:
Attualmente sia Affinity Design che Affinity Photo sono disponibili, seppure in versione Beta, su Windows.
Ecco quindi che il GAP tra Adobe e Serif si inizia a ridurre, personalmente ritengo infatti che un buon software di grafica (raster o vettoriale che sia) deve avere innanzitutto tre cose:
- Un buon motore di rendering grafico, che sia in grado di sfruttare l’accelerazione GPU (che, inutile girarci attorno, è il futuro nel campo del content-creating), e che dia risultati buoni dal punto di vista prestazionale e in termini di output.
- Un buon ecosistema che possa garantire perfetta compatibilità con gli standard del mercato (compatibilità di funzioni, di formati, di interfaccia…), e con altri programmi dello stesso ecosistema (in questo Adobe con la creative suite ha fatto scuola)
- Un’interfaccia essenziale, spesso infatti a parer mio si scambia il “tante funzioni” con “tante funzionalità”, un software professionale è per definizione un programma che deve essere usato da un professionista, che, una volta appresi alcuni meccanismi, vuole semplicemente che il software sia stabile, reattivo e che gli permetta di raggiungere il suo obiettivo senza sforzi.
Spesso mi sono trovato a provare software che, seppur meno costosi delle varianti “pro” (o addirittura gratuiti) avevano tantissime funzioni in più, funzioni però che venivano inserite senza un criterio, rendendo la quantità stessa delle possibilità d’azione uno svantaggio ( e qui molti mi criticheranno…).
Esempio clamoroso di ciò che dico è secondo me il caso dei convertitori RAW:
Al momento gli unici due software che effettivamente possono essere considerati professionali in questo campo sono Lightroom (della Adobe), e CaptureOne (della Phase One); esistono altre varianti, come il gratuito Raw Therapee, che seppur ottime alternative a basso costo ( o appunto gratuite), propongono un numero di opzioni e settaggi talmente elevato da far perdere il filo conduttore del workflow principale.
Bene, a mio parere, se la Adobe è attualmente leader indiscusso del mercato è perché è attualmente l’unica software-house ad aver inserito queste tre prerogative nei suoi software.
Ecco perché nel provare i nuovi software proposti dalla Serif terrò conto non solo degli aspetti più comuni, ma anche di questi tre elementi.
Questa non è una recensione
Ci tengo a precisare che questa non è una vera recensione del software in oggetto, ma alcune semplici considerazioni, una sorta di preview, o come si direbbe in ambito più YouTubiano, un unboxing, un articolo in cui faccio delle premesse e stilo un elenco delle funzionalità.
La vera recensione non mancherà, e sara pubblicata in seguito a questo articolo in uno o più articoli dedicati ( i software sono veramente vasti, penso sia impossibile parlarne in un solo articolo).
Funzioni: tra novità e dejavù
Leggendo quelle che sono le funzionalità e gli strumenti di Affinity Photo, sul sito ufficiale, si ha una sensazione di dejavù davvero forte, gli strumenti sono quasi del tutto identici (a volte perfino nel nome) a quelli di Photoshop, e le novità, seppur presenti, non sembrano a prima vista così eclatanti.
Ad un primo sguardo verrebbe quindi da gridare al plagio…
In realtà quella di Serif è una pensata geniale: “se per anni i professionisti hanno usato questi strumenti, perchè mai nel fare un software professionale dovrei stravolgere questi stessi strumenti per costringere un eventuale acquirente a riabituarsi?”
ecco quindi che il discorso di prima dell’“ecosistema compatibile” inizia ad avere un senso.
Tra le funzioni di AffinityPhoto infatti, oltre ai noti strumenti (clona, brucia, schiarisci, sfumino, ecc..), e a qualche novità di tutto rispetto (la funzione fluidifica è davvero stupenda, superiore secondo me a quella di photoshop), Serif ci tiene a far sapere che il suo software non solo è pienamente compatibile con tutti i formati più utilizzati (TIFF, JPG, PNG, GIFF, e i vari RAW), ma riesce a integrare in un flusso di lavoro anche i file .PSD ( i file di Photoshop in pratica), rendendo quindi una ipotetica transizione molto più semplice e meno traumatica.
Vi è inoltre anche piena compatibilità e interfacciabilità con Affinity Design ( un po’ come tra Photoshop e Illustrator).
Volendo quindi schematizzare:
Abbiamo un software che utilizza l’accelerazione grafica via GPU nativamente, che riesce a gestire nativamente i file RAW ( e l’integrazione è migliore secondo me di quella presente tra Photoshop e Camera Raw), che gestisce tutti gli spazi di colore proprio come Photoshop (RGB, CMYK, LAB, Scala di grigi, flusso di lavoro CMYK completo con gestione del colore ICC e 16 bit per canale), e che ha tutti gli strumenti di Photoshop (manca qualche feature è vero, ma c’è anche qualcosa di diverso..).
Per un elenco completo e dettagliato di tutte le funzioni di AffinityPhoto potete consultare questa pagina del sito ufficiale.
È tutto oro quel che luccica?
A questo punto verrebbe da pensare che si tratti del programma perfetto… in realtà non è così.
Le caratteristiche sono ottime, l’interfaccia è davvero bella, e le prospettive di crescita davvero ottime, ma ci troviamo comunque di fronte ad un programma neo-nato, che non ha (ed è normale che sia così per ora) ancora raggiunto la totale maturità in ogni sua parte, basti pensare al modulo per la gestione dei file RAW, che reputo molto ben integrato nel programma stesso dal punto di vista delle funzionalità e dell’interfaccia (meglio di Camera Raw, che si comporta come un modulo esterno a Photoshop), ma che ha davvero tanto da recuperare nei confronti della concorrenza in quanto a demosaicizzazione ( lo sviluppo RAW è abbastanza lento, e non sempre da i risultati che ci si aspetta). Altro difetto è la qualità di alcuni filtri, che seppur molto simili alla controparte in Photoshop, danno risultati completamente diversi, mettendo in crisi l’utente.
Insomma, reputo Affinity Photo un software eccezionale, dall’eccellente rapporto qualità prezzo (circa 50 euro, senza abbonamenti.. per ora la beta è invece gratis), ma che deve ancora recuperare un bel po’ di terreno per diventare davvero un rivale dei competitor più famosi, Photoshop in primis.
È però vero che in meno di due anni Serif ha già recuperato tantissimo, avvicinandosi di davvero molto al suo obiettivo, motivo per il quale mi sento assolutamente speranzoso nel dire che credo che effettivamente questo software potrebbe diventare una valida alternativa.
(Giusto per chiarire, non mi sento assolutamente d’accordo con chi lo descrive il Photoshop dei poveri…. Direi che definire qualcosa del genere così significa sminuire un lavoro enorme e sicuramente impressionante per la velocità dello sviluppo).
A presto la recensione completa
Come già detto questa non era una recensione, ma solo alcune considerazioni sul software, a presto pubblicherò una recensione completa su Affinity Photo (e Design), in modo da poter effettivamente provare i software in ambito lavorativo ed esprimere un parere più completo.[:]